lunedì 30 gennaio 2012

Tecnologia vs Esclusione (2-1)

Da qualche anno a questa parte la tecnologia ci sta rendendo la vita più semplice. Oddio! Forse affermare con assoluta certezza quanto ho apena detto è un po' esagerato, ma in molte circostanze è vero. Pensiamo ad esempio al cellulare: se stessimo vivendo nel secolo scorso, potremmo chiederci fra una lettera ed un'altra, quale mostruosità sia mai quella che porta questo nome. Ancora pensiamo alle ferrari, all'ipod, alla tv... Tutte cose che la tecnologia che avanza ci sta portando. Eppure questa, nel passato, ha portato discriminazione creando le macchine per "normali", gli autobus per "normali" e chi più ne ha più ne metta. Per fortuna, ha creato discriminazione, ma ora la sta eliminando! Prendiamo il computer. Quale miglior mezzo per comunicare. Ovviamente come ogni strumento, dipende dal buon uso o meno che se ne fa. Ma pensiamo a tutte quelle situazioni in cui comunicare e relazionarsi con gli altri è un problema. Grazie al computer, e anche al cellulare, questa carenza-mancanza viene prontamente compesata da questi ausili. Altri mezzi possono essere la sedia a rotelle con i comandi, le auto con particolari accessori, la "moto" elettrica... Putroppo non sono molto competente in materia ma so con abbastanza chiarezza che in molte circostanze di isolamento indotto da una difficoltà relazionale causata da disabilità fisica, possa essere essa fisica, visiva, uditiva...le relazioni sarebbero minime e le situazioni che si verrebbero a creare non porterebbero che emarginazione, discriminazione e isolamento. 

lunedì 23 gennaio 2012

Coinvolta da un libro in un libro

Giusto due settimane fa, ho sostenuto l'esame di pedagogia speciale. Un corso molto interessante che mi ha dato tanto. Mi ha dato nuove chiavi di lettura della realtà, mi ha aperto gli orizzonti, mi ha dato molti spunti. La professoressa ci ha proposto incontri, film e libri per poterci munire di un bagaglio personale più ricco. In merito ai libri, ci ha fornito una lunga lista riguardante la disabilità o la devianza. Ne ho letto più d'uno prima di trovare quel qualcosa in più che dai precedenti non riuscivo a trovare. Ho letto "Io sono così" di Franco Bomprezzi. Avendolo trovato più che interessante, quanto piuttosto emozionante, coinvolgente, stimolante...ho pensato di proporvi la relazione che ho fatto per l'esame...
 Il “Bambino dalle ossa di cristallo”, “Cucire la memoria con il filo dei ricordi”, “Sciabordio profondo e cadenzato”, “Uno che si sente più normale di me”, “Mai i genitori ti vorrebbero insegnare il dolore”, “Con calma. Ragionare. Respirare”... Apro il libro e in ogni pagina trovo frasi che ho sottolineato, pensieri, pezzi di vita, sogni e progetti. Con questo libro sono cresciuta molto, sono riuscita a capire, o meglio, ad avvicinarmi al capire, che cosa si provi passare 50 anni seduti su una carrozzina. Impossibile pensare di riuscire a cogliere pienamente cosa si provi, possibile se ci si trova senza possibilità di scelta. Il libro però, non stimola il lettore solo su questo aspetto. Di solito, infatti, da una persona con disabilità ci si aspetta di sentir parlare solo di argomenti che la trattano, ma Bomprezzi è riuscito benissimo a trasmettere questo messaggio: se si è disabili non significa che non si sia in grado di trattare argomenti diversi rispetto la disabilità. Il modo in cui ha scritto, le parole che ha usato, le emozioni che ha inserito, hanno reso queste 130 pagine un capolavoro. Un vero inno alla vita portato avanti da un uomo che si lamenta più della sua pancia che della sua malattia che l’ha indotto a trascorrere l’intera esistenza su una sedia a rotelle. Ci sono molti momenti in cui mi sono fermata a riflettere e tanti altri in cui mi sono commossa. È così bello lasciarsi trasportare in questo suo racconto, come quando descrive la prima volta che si è innamorato. Si riesce a percepirne l’imbarazzo, la voglia di osservare la ragazzina bionda ma la paura di essere scoperto e appena dopo la tristezza che ti assale perché impotente su una carrozzina. È affascinante perché riesce ad accostare una sentimento così puro come la prima cotta, ad un argomento come il sesso a pagamento che in molti potrebbe destare scandalo. Anche qui, nella descrizione di questa sua scelta, di questa sua decisione, di questa sua voglia di contatto con una figura femminile, Bomprezzi riesce a descrivere il prima ed il durante con estrema naturalezza ma con in massimo rispetto nei confronti delle donne. Anche i moralisti, che forse lo sono anche io, di fronte ad un racconto del genere farebbero fatica ad impugnare la propria arma e lanciarsi nella lotta contro la ciò che è “sbagliato”. “La pancia, invece, resiste stoicamente,impavida, come ho già scritto.” Continuando a sfogliare mi sono accorta di quest’altra frase che mi ha fatto molto sorridere. È proprio più forte di lui. Questa pancia non la sopporta. Mentre affronta questo cruciale argomento, Bomprezzi si lamenta dei bambini chiamandoli “piccoli disgraziati” perché notano la pancia e non la carrozzina, perché purtroppo è vero. È difficile non notare prima la carrozzina e poi la persona. Bambini esclusi ovviamente. Me l’ha fatto proprio notare l’autore. Anch’io mi sono resa conto che vedo la persona perché segnalata da due ruote ed è triste. È triste anche che per poter vivere normalmente le persone con disabilità debbano farsi etichettare come diverse. Ma poi, diverse da chi? Grazie a questa lettura ho imparato molte cose e sicuramente d’ora in poi farò molta più attenzione ai miei comportamenti e ai miei atteggiamenti, nella speranza di non risultare l’”uno che si sente più normale” delle altre persone.

lunedì 2 gennaio 2012

Buon anno!!! =)

Tanti auguri a tutti voi!!!
Ai grandi e ai piccini, ai nonni e ai nipotini,
alle mamme e ai papà,
a chi c'è ancora e a chi non c'è più sulla terra
ma che sempre sarà nel nostro cuore,
a tutti coloro che sono in difficoltà,
a chi si sente solo,
a chi è aiutato e non se ne rende conto,
a chi ha bisogno di poco per capire che ce la può fare,
a chi e libero e a chi lo è un po' meno,
a noi, creature così diverse,
accomunate dalla stessa voglia di vivere
e soprattutto a chi, questa voglia di vivere,
ogni tanto viene a mancare...
A tutti noi auguro un anno ricco di emozioni,
sogni, esperienze nuove e tanta tanta felicità!!!
Un abbraccio sincero